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La crescita di un Manager nell’era Covid

Prima del Covid-19 la valutazione del manager veniva fatta sia su competenze tecniche che soft. Molte di queste erano collegate alla capacità di gestione e motivazione di team.

In questo momento storico così complicato però, la crescita manageriale ha subito uno stop.

Nelle valutazioni di fine anno sono apparsi nuovi parametri che possono essere presi in considerazione per far fare avanzamenti di carriera anche in un periodo così difficile come quello che stiamo attraversando.

1) Reagire agli imprevisti

Questo comporta un cambio repentino nella pianificazione delle attività e delle persone. Con questi cambi immediati molti manager sono andati in panico. Altri invece hanno capito che reagire in tempi stretti ed essere flessibili poteva rappresentare un’arma in più per sopravvivere al periodo di chiusura totale o parziale.

2) Giocare d’anticipo

I manager che a marzo dell’anno scorso non si sono fatti trovare impreparati hanno avuta una notevole crescita professionale. Nel marzo dello scorso anno, ad inizio lockdown, sembrava che il mondo si fosse fermato, invece ha continuato ad andare avanti, anche se più piano. In pochi ne hanno approfittato. E quei pochi si sono ritrovati da soli alla ripresa, un passo avanti rispetto agli altri.

Anche gli strumenti tecnologici a disposizione delle persone hanno avuto un impatto non indifferente. In molti, non disponevano delle attrezzatture necessarie per collegarsi da casa e, di conseguenza, con l’operatività ferma (o a rilento) per parecchi giorni. Questo ritardo si è poi concretizzato in maggiori perdite e maggiore spazio lasciato ai concorrenti.

In questo frangente i manager più illuminati, che hanno anticipato i tempi e mantenuto le proprie persone operative anche in pieno lockdown, hanno dimostrato in modo evidente le proprie capacità di gestione della crisi e di anticipazione dei problemi.

E’ chiaro quanto non sia più ammissibile che un manager non abbia conoscenze legate agli ambiti tecnologici e digitali. Eppure, nonostante tutto, ci sono ancora manager che restano  ancorati alle vecchie abitudini. Ci sono poi, professionisti che si sono evoluti e che sono riusciti a raggiungere i propri clienti con tutte le soluzioni possibili o che hanno innovato il loro modo di fare business.

Questi manager si sono ritrovati, nella seconda fase della pandemia, molto più preparati per affrontare una fine d’anno che si è rivelata molto complessa.

Non deve mancare, infine, la creatività, intesa come la capacità di fare connessioni tra idee già esistenti e trovare una nuova soluzione ai problemi.

Spesso le soluzioni più efficaci sono adattamenti di cose già esistenti a cui vengono dati un nuovo scopo o un differente utilizzo. A livello manageriale potremmo pensare alla messa in luce di nuove capacità o competenze dei propri collaboratori  oppure alla trasformazione di prodotti già esistenti in oggetti con funzionalità diverse. Nelle valutazioni di crescita aziendale, anche in un momento di elevata attenzione ai costi e di stagnazione di mercato, le aziende stanno premiando chi ha portato e mostrato queste capacità.